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Ottobre 2011

Foto di: Iria Neri

Specialista in: dermatologia e venereologia

Dirigente Medico: Clinica dermatologica dell'Università di bologna via zanolini, 12

All'inizio del secolo scorso, proprio grazie alla forma e decorso dei nevi epidermici, Alfred Blaschko è arrivato a costuire le linee di sviluppo embrionario della cute che prendono il suo nome. I nevi epidermici, disposti lungo le linee di Blaschko sono amartomi cutanei composti da cheratinociti, senza partecipazione di cellule melanocitarie. Si tratta in effetti di una famiglia di nevi comuni, dovuti a mutazioni somatiche con sviluppo di un mosaicismo genetico e moltiplicazione di un clone di cellule anomale. Alcune delle mutazioni coinvolte iniziano a essere identificate. Il nevo verrucoso semplice è la forma più frequente di nevo epidermico, compare più spesso nell'infanzia ed evolve con sviluppo di lesioni papulose e verrucose, raccolte in chiazze, uniche o multiple, che formano bande lineari più o meno frammente. La malformazione è abituamente di agevole diagnosi e ha un decorso benigno, pur potendo causare talvolta un disagio estetico anche importante. Questo tipo di lesioni può peraltro associarsi talvolta a un nevo melanocitario creando lesioni doppie di più difficile diagnosi; sono possibili episodi infiammatori e infettivi locali derivanti da un'anatomia epidermica comunque alterata, mentre in età avanzata andrà considerato il potenziale rischio di trasformazione in senso epiteliomatoso. La foto propone invece l'eventualità sempre possibile di una sovrainfezione da HPV che rende opportuna, come in altre sedi, una terapia specifica finalizzata a limitare la moltiplicazione virale nella verruca.
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